Sessione 27 - La rivoluzione del dato digitale nel welfare: governo, pratiche, prospettive
Coordinatori/coordinatrici di sessione: Giuseppe Luca De Luca Picione (Università degli Studi di Napoli Federico II) -
Descrizione
La rivoluzione digitale sta trasformando radicalmente il panorama del welfare, creando nuove strategie e strumenti innovativi per affrontare tanto nuove emergenze quanto rischi sociali consolidati (Palmiero, 2020; Campedelli e Vesan, 2023). Questa rivoluzione pone al centro uno scenario multiforme al quale possono essere associati componenti differenti di framing. Da una parte, il digitale che consente processi: la digitalizzazione intesa in qualità di trasposizione di processi, oggetti e soggetti, che si fa strumento di democratizzazione e riduzione delle barriere che limitano l’accesso ai servizi. Dall’altro, il digitale che si fa bacino di nuovi dati: i social media finiscono per rappresentare una nuova frontiera nella capacità di intercettare e comprendere i bisogni sociali in tempo reale soprattutto di target attualmente oggetto di considerevoli processi demarcativi e connotativi di nuove disuguaglianze. Piattaforme come Facebook, Twitter, Instagram, ma anche Telegram o WhatsApp intese nella loro componente di messagistica di gruppo, fungono da veri e propri serbatoi di dati sociali (Marrazzo e Punziano, 2021; Trezza, 2023), offrendo una preziosa fonte di informazioni sulle esperienze, le esigenze e le sfide affrontate dagli individui e dalle comunità. In un contesto di welfare digitalizzato e piattaformizzato (Bonifacio et al., 2022; Longo e Maino, 2022; Campedelli e Vesan, 2023), i tradizionali strumenti per la gestione del dato sociale come i sistemi informativi sociali se da un lato rappresentano delle buone infrastrutture di banche dati, dall’altro risentono della lentezza dei processi di data-entry e di costruzione di metriche associate, a discapito della possibilità desiderata di un’informazione sociale efficiente e tempestiva (Mauri, 2007; Martire 2020), ma anche fortemente più spontanea e decostruita. Gli ambienti digitali si possono configurare, quindi, come terreni fecondi per la realizzazione di nuove politiche di welfare, costruite sull'analisi di vasti insiemi di dati (Aragona e De Rosa, 2019) convenzionalmente inclusi in sistemi informativi o non convenzionalmente dispersi nella rete che diventano informazioni da raccogliere per ascoltare attivamente i bisogni sociali (Bonson et al., 2015).
Quello che comparta un siffatto scenario può avere chiaramente impatti e portate differenti. La digitalizzazione promuove processi partecipativi dal basso, coinvolgendo non solo l’utenza destinataria dei servizi, ma gli stessi policymaker locali che in un’ottica di governance multilivello acquisiscono un maggiore empowerment nella declinazione di interventi di più ampia portata. La rivoluzione del digitale che dilaga sempre più nella sua componente Social apre, tuttavia, molti spazi di incertezza soprattutto a chi mettere a sistema la portata informativa in esso contenuta a cui consegue poi la responsabilità di attuare interventi e implementare misure di carattere sociale: oltre alle note questioni sul divario digitale che rischia di esacerbare le disuguaglianze sociali, vi sono ulteriori sfide che inducono delle riflessioni sul rovescio della medaglia del digital turn del welfare. La rivoluzione dell’IA, per citare un recente – e rilevante – passo in avanti del progresso digitale, può rappresentare uno strumento solido per migliorare le funzioni del welfare, dalle tecnologie robotiche ai chatbot di assistenza per policymaker e utenti (Grimaldi, 2022), ma non si può non tenere conto delle complesse questioni che nascono dalla sua applicazione, soprattutto in relazione alla produzione, all’uso e alla gestione dei dati digitali per costruire conoscenza sugli individui, portando a riflessioni ben più ardite su quali target ci consente di indagare questo universo e fino a che livello di granularità ci consente di arrivare rispetto ai più recenti rischi del digitale finanche nelle componenti di disagio psichico, emotivo, relazionale e di quelle nuove forme di esclusione e solitudine digitale che portano alla configurazione di fenomeni estremi di abbandono (si pensi agli hikikomori per citarne uno) o chiusura totale per la frustrazione del disatteso (drammaticamente dilagante nel suicidio). Questioni legate all’etica degli interventi, alla trasparenza delle procedure amministrative e alla privacy non possono essere marginali rispetto al dibattito su come governare i processi legati alla digitalizzazione del dato sociale, all’implementazione di nuovi servizi e alla produzione di conoscenze su dati non convenzionali. La digitalizzazione dei servizi, delle politiche e del governo del sociale richiama, quindi, opportunità e sfide che pongono come centrale il dato e la sua gestione responsabile.
Sotto tale premessa, accogliamo contributi teorici, empirici e casi studio che esplorano i seguenti temi e le relative questioni (e non solo):
- Impatti della digitalizzazione sulle politiche sociali: Come le nuove tecnologie digitali, inclusi quelle basate sull’intelligenza artificiale stanno cambiando il social policy-making e l’implementazione degli interventi e quali opportunità e sfide emergono per gli stakeholder del welfare?
- Governance del dato digitale nei servizi: Quali sono le sfide associate alla gestione dei dati digitali nel settore del welfare? Come possono essere affrontate attraverso politiche e pratiche di governance efficaci?
- Il Ruolo dei social media nella trasformazione del welfare: Come i social media stanno influenzando la fornitura dei servizi sociali e la partecipazione dei cittadini nel contesto del welfare digitale? Quali sono le opportunità offerte dai social media per identificare i bisogni sociali, coinvolgere le comunità e promuovere la trasparenza e la responsabilità nell'erogazione dei servizi? Fino a che punto questi scenari ci consentono di intercettare bisogni sociali inattesi soprattutto dei target più giovani e delle forme di disagio connotative legate al digitale? Allo stesso tempo, quali sono le sfide legate alla gestione dei dati sociali, alla privacy e alla sicurezza delle informazioni personali?
- Digitale e partecipazione dei cittadini: Come coinvolgere gli utenti nella progettazione e nell’implementazione dei nuovi servizi digitali nel contesto del welfare? Quali sono gli approcci migliori per valutare l’impatto e garantire la sostenibilità dei servizi? Come si possono istruire le politiche e i policymaker ad un uso consapevole degli spazi social digitali per un ascolto più profondo dei reali bisogni ancora disattesi da una politica che deve fare fronte a nuove sfide emergenti?
Sono inoltre ben accetti i contributi che mirano a indagare – in generale – il rapporto tra welfare e digitale in un’ottica macro, meso e micro e che provino a problematizzare il dato, la sua natura, i suoi processi di strutturazione e significazione, la sua portata conoscitiva.
Contributi:
Le piattaforme digitali nella gestione del lavoro migrante in agricoltura
Sara Korbi (FIERI - Forum internazionale ed europeo di ricerche sull'immigrazione)
Digital welfare: advantages and disadvantages of the algorithm
Mirella Ferrari (Università di Milano-Bicocca)
Digitalizzazione dei servizi pubblici e rischi di esclusione della popolazione anziana: un’analisi critica del
contenuto dei programmi di digitalizzazione a livello europeo, italiano e regionale
Mino Novello (Laboratorio di Politiche Sociali, Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, Politecnico di Milano);
Emma Garavaglia (Laboratorio di Politiche Sociali, Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, Politecnico di
Milano)
“Co-progettare strumenti digitali per le persone senza dimora: l’esperienza della Guida Dove in Sicilia”
Carmela Lo Presti (Università degli studi di Messina); Alessandro Irrera Assanti (Università degli studi di Messina)
Le Politiche Sociali del PNRR: Verso un Welfare Inclusivo e Sostenibile
Chiara Vassillo (Università degli Studi di Napoli Federico II); Costanza Piciollo (consulente Intellera presso
Ispettorato Generale PNRR - Ministero Economia e Finanze)
Co-produzione e Welfare Digitale: Esplorando il Ruolo delle Piattaforme di Partecipazione per Migliorare i
Servizi Pubblici
Evelina Bruno (Università degli Studi di Napoli Federico II); Carmine Sergianni (Università degli Studi di Napoli
Federico II)
Conoscere e mitigare i rischi sociotecnici dell’uso di sistemi di IA nelle politiche sociali
Dario Chianese (Università degli Studi di Napoli Federico II)
Welfare Digitale e AI: Soluzioni Innovative per la Sanità Preventiva
Muerro Monica (Unina; International Fellow Vivantes Hospital Berlin); Giuseppe D'Ancona (Department of
Cardiology and Cardiovascular Clinical Research Unit, Vivantes Klinikum Urban and Neukölln, Berlin, Germany)
L'Open Science per il Welfare: riflessioni sull'infrastruttura digitale FOSSR
Caterina Ambrosio (Università degli Studi di Napoli Federico II), Luciana Taddei (Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali, Universtà degli studi di catanzaro "Magna Grecia"); Ciro Clemente De Falco (Università degli Studi di Napoli Federico II)
L’Intelligenza artificiale al vostro servizio. Sfide, opportunità e falsi miti di una sperimentazione nel settore
pubblico.
Domenico Trezza (Università degli Studi di Napoli "Federico II"); Giuseppe Luca de Luca Picione (Università degli
Studi di Napoli "Federico II”); Lucia Fortini (Università degli Studi di Napoli "Federico II")
Che fine fanno i dati? Uno sguardo al reale utilizzo dei sistemi informativi nei servizi sociali
Giovannina Assunta Giuliano (INAPP); Matteo D'Emilione (INAPP)
Pratiche di sorveglianza e datificazione nel servizio sociale: studi di caso
Marra Sanfelici (Università di Milano-Bicocca); Paolo Guidi (Università di Milano-Bicocca); Laura Pinto
(Università di Milano-Bicocca);