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Sessione 14 - “Perseguitare i gruppi impotenti”: sul welfare discriminatorio

Coordinatori/coordinatrici di sessione: M. Campedelli (UP Umanapersone) Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , G. Marcello (Università della Calabria) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , P. Vesan (Università della Valle d'Aosta) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Descrizione

Il titolo prende spunto da una frase contenuta nel celebre saggio di H. Arendt, "Le origini del totalitarismo", assunta per rappresentare eventi e processi di persecuzione, o quanto meno di discriminazione, di particolari gruppi sociali, attraverso l'adozione di restrizioni all'accesso a prestazioni e servizi sociali. Tra questi gruppi possiamo ad esempio menzionare le comunità Rom e Sinti, i pazienti psichiatrici, le coppie LGBTQ+, i profughi, i detenuti, i portatori di disabilità. La sessione intende focalizzarsi su come le politiche sociali possano essere strumento di controllo, discriminazione e stigmatizzazione. L'obiettivo è fornire riflessioni teoriche e analisi empiriche utili a tracciare una prima mappa di quello che potremmo definire un "welfare che genera esclusione". In altre parole, ci proponiamo di comprendere, con riferimento principale ai sistemi democratici, se siamo in presenza di un welfare che transita dalla difficoltà/incapacità di ridurre/risolvere le diseguaglianze a un welfare che, con una funzione strumentale rispetto alle derive della politica, determina volontariamente diseguaglianze, esclusioni, discriminazioni. I contributi saranno selezionati con riferimento a tre aree tematiche:

  • La diffusione di strumenti di welfare discriminante, stigmatizzante e/o di sistemi di controllo all'accesso e fruizione quali la revisione delle priorità nella spesa sociale, l'innalzamento delle soglie di accesso alle prestazioni, l'esclusione mirata dall'utilizzo di servizi/prestazioni scolastiche o di altra natura, l'introduzione/rafforzamento di meccanismi di controllo e di stigmatizzazione nei/dei comportamenti di vita quotidiana.
  • Le risposte degli attori di welfare (enti-operatori/trici), quali, ad esempio, processi di attivazione di comportamenti di indifferenza, di adesione/adattamento o di denuncia delle discriminazioni;
  • L'uso nel dibattito politico-culturale sulle politiche sociali di narrazioni volte a distinguere, discriminare e/o individuare specifiche categorie di "meritevoli e immeritevoli" attraverso l'analisi dei contenuti dei social media, dei programmi elettorali, delle prese di posizione degli opinion makers.

 

Description

The title draws inspiration from a phrase found in H. Arendt's famous essay, "The Origins of Totalitarianism", used to represent events and processes of persecution, or at least discrimination, of specific social groups through the adoption of restrictions on access to benefits and social services. Among these groups, we can mention, for example, the Rom and Sinti communities, psychiatric patients, LGBTQ+ couples, refugees, prisoners, and people with disabilities. The session aims to focus on how social policies can be a tool for control, discrimination, and stigmatization. The objective is to provide theoretical reflections and empirical analyses useful in mapping out what we might define as a "welfare that generates exclusion". In other words, we propose to understand, with primary reference to democratic systems, whether we are facing a welfare system that shifts from the difficulty/inability to reduce/resolve inequalities to a welfare that, with an instrumental function relative to the drifts of politics, voluntarily determines inequalities, exclusions, discriminations. Contributions will be selected with reference to three thematic areas:

 

  • The spread of discriminatory, stigmatizing welfare tools, and/or control systems for access and use such as the revision of priorities in social spending, raising the thresholds for access to benefits, targeted exclusion from the use of educational services/benefits or others, the introduction/strengthening of control mechanisms and stigmatization in/of everyday life behaviors.
  • The responses of welfare actors (entities-operators), such as, for example, processes of activation of behaviors of indifference, of adherence/adaptation, or of denunciation of discriminations;
  • The use in the political-cultural debate on social policies of narratives aimed at distinguishing, discriminating, and/or identifying specific categories of "deserving and undeserving" through the analysis of social media content, electoral programs, positions of opinion makers.

 

Contributi:

Il soggiorno obbligato per le persone con disabilità
Ciro Tarantino (Università della Calabria)

Migrazione, carcere e margini: un'analisi delle intersezioni tra politiche di tolleranza zero e
gentrificazione in Italia
Francesca Rocchetti (Università della Calabria); Giulio Malatacca (Università della Calabria); Andrea
Spallato (Università La Sapienza)

Una minoranza in ombra: le famiglie adottive e le persone con storie di adozione
Monya Ferritti (INAPP)

La violenza compartecipata. La trasformazione collettiva dei migranti in non-persone
Luca Di Sciullo (Centro Studi e Ricerche IDOS)

Tra sospetto e pietas: lo sguardo dei burocrati di strada sugli assistiti
Federica Graziano (Università della Calabria)

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