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Sessione 14 - L’attivazione lavorativa di categorie svantaggiate. RdC, GOL ed esperienze territoriali a confronto

Coordinatori di sessione: Marco Marucci, Massimo De Minicis (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche - Inapp)

Descrizione 

Complessivamente la platea di percettori di RdC è oggi di circa 1,8 milioni di famiglie, di queste il 55% hanno chiesto il beneficio durante la crisi sanitaria, mentre il 70% di chi ha ricevuto per la prima volta il beneficio tra aprile e giugno del 2019 è ancora risultato beneficiario nell’ultimo semestre. A questi beneficiari si aggiungono circa 1,6 milioni di famiglie che intendono fare richiesta della misura di sostegno a breve e 1,4 milioni di nuclei la cui domanda non è stata accolta. Numeri importanti che dimostrano la necessità di una misura di sostegno al reddito tra crisi pandemica e crisi economica non ancora definitivamente risolta ma anche la perduranza dello svantaggio sociale tra i beneficiari della misura, specchio di un Paese in cui prevalgono precarietà lavorativa (il 45% dei beneficiari è un working poor) e bassa mobilità sociale.

Così i percettori che dichiarano di lavorare non riescono ad uscire dalla soglia di povertà, mentre dagli ultimi dati INPS risulta che i soggetti “teoricamente occupabili” sono poco meno di 60%. Da una recente indagine campionaria INAPP - PLUS viene evidenziato come solo il 39,3% ha dichiarato di essere stato contattato dai Centri per l’Impiego e il 32,8% dai Comuni. Ma di quel 40% circa contattato dai Centri per l’Impiego, a sua volta, solo il 40% ha sottoscritto il Patto per il Lavoro, e solo alla metà di questi è stata avanzata una proposta di lavoro. Dunque, gli strumenti affiancati al RdC per promuovere un miglior inserimento lavorativo e una maggiore inclusione sociale, si sono mostrati poco efficaci. È urgente guardare alle cause per giungere ad una ristrutturazione organica sia del sistema delle politiche attive del lavoro sia dei servizi sociali ed evitare che anche gli ultimi programmi (GOL e Fondo Nuove Competenze) e le risorse a disposizione per il PNRR si rivelino poco efficaci.

In tale contesto si vuole stimolare un dibattito sull’efficacia delle politiche nazionali e territoriali di attivazione al lavoro dirette alle categorie in crisi reddituale (occupati, disoccupati o inattivi) partendo da quelle ideate nel complesso programma del Reddito di Cittadinanza (Patti per il lavoro, Patti per l’inclusione sociale, PUC) e dai nuovi programmi GOL e Fondo Nuove Competenze, fino a raccogliere esperienze locali di livello regionale o comunale. Sono quindi accolte ricerche quali-quantitative, valutazioni di programmi o proposte di analisi riguardanti le seguenti tematiche:

- L’esperienza dei PUC – Progetti Utili alla Collettività tra disegno teorico e valutazione dell’efficacia 

- I Patti per il lavoro ed i Patti per l’inclusione sociale: modelli ed esperienze a confronto

- Esperienze territoriali di attivazione lavorativa di categorie svantaggiate e potenzialità di scaling up

- Prime analisi sul programma Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori - GOL (Missione 5c2 del PNRR) e prospettive di sviluppo

- Esperienze virtuose di amministrazione condivisa e coinvolgimento degli attori locali (privato e Terzo Settore) per attivazione lavorativa di categorie svantaggiate

- Potenzialità del Fondo Nuove Competenze per la riqualificazione delle risorse umane e la riconversione industriale

- Impatto sul benessere dei beneficiari di diversi strumenti di attivazione 

- Esperienze di microcredito imprenditoriale, in particolare per le aree interne

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