Sessione 2 - La valutazione come strumento trasformativo delle pratiche professionali nei servizi, nelle politiche e nei contesti organizzativi
Coordinatori/coordinatrici di sessione: Dora Gambardella -
Descrizione
Il dibattito sulla valutazione si è a più riprese misurato con questioni relative all’uso della valutazione e alla sua utilità, con uno slittamento progressivo dell’attenzione dal ricorso diretto e strumentale dei risultati valutativi nei processi decisionali all’attivazione di processi di apprendimento che guardano, non solo, alla crescita di competenze su uno specifico settore di policy e ai relativi strumenti di intervento; ma anche, allo sviluppo della capacità riflessiva dei sistemi organizzativi e degli attori coinvolti dai processi valutativi (Alkin, Taut 2003).
La valutazione assume, così, il carattere di uno strumento maieutico in grado di sollecitare la capacità immaginativa e progettuale degli attori coinvolti dai processi valutativi e sostenere, allo stesso tempo, i processi di significazione, orientamento e istituzionalizzazione delle pratiche sociali (Patton 2011). In questa prospettiva, anche nei contesti dove non sembrerebbero esistere le condizioni per il miglioramento, “nuove abilità e risorse si possono formare attraverso processi di apprendimento” (Stame 2016), attraverso l’appropriazione da parte degli attori coinvolti della capacità di “pensare in modo valutativo”, la cui funzione è proprio quella di ri-orientare attitudini, motivazioni, comportamenti e pratiche (Tomei 2016).
Se il dibattito su questi temi vede spesso al centro il confronto sulle opzioni teorico- metodologiche più appropriate per sostenere tale capacità o sulle strategie comunicative più adeguate per accrescere l’usabilità dei risultati delle ricerche valutative, poco spazio è dedicato all’influenza della valutazione sulle pratiche professionali (sia a livello individuale che interpersonale) e sulle strategie di apprendimento dei contesti organizzativi (siano essi pubblici o privati) (Henry, Mark 2003; Kirkhart 2000). Così come trascurata appare la riflessione sull’influenza delle azioni di advocacy tese a sostenere la promozione di una “cultura della valutazione”, incluse le attività di formazione dei valutatori, troppo spesso orientate all’acquisizione di competenze tecniche specialistiche e iper-settoriali.
Su questo sfondo la sessione mira a sollecitare il dibattito e il confronto interdisciplinare sulle influenza della valutazione sulle pratiche professionali, interne e esterne alle pubbliche amministrazioni, ai servizi e ai contesti organizzativi, attraverso il coinvolgimento di attori diversi, quali assistenti sociali, operatori dei servizi, policy maker e valutatori esperti, coinvolti a vario titolo in attività di valutazione.
Description
The debate on evaluation has repeatedly dealt with issues related to the use and utility of evaluation, with a progressive shift in focus from the direct and instrumental use of evaluative results in decision-making processes to the activation of learning processes that look not only at the growth of competencies in a specific policy area and its intervention tools but also at the development of the reflective capacity of organizational systems and actors involved in evaluation processes (Alkin, Taut 2003). Thus, evaluation takes on the character of a maieutic tool capable of stimulating the imaginative and projective capacity of the actors involved in evaluation processes and supporting, at the same time, the processes of meaning-making, orientation, and institutionalization of social practices (Patton 2011). From this perspective, even in contexts where conditions for improvement may not seem to exist, “new skills and resources can be formed through learning processes” (Stame 2016), through the appropriation by the actors involved of the ability to “think evaluatively”, whose function is precisely to re-orient attitudes, motivations, behaviors, and practices (Tomei 2016). If the debate on these themes often centers on the comparison of the most appropriate theoretical-methodological options to support this capability or on the most suitable communicative strategies to increase the usability of the results of evaluative research, little space is dedicated to the influence of evaluation on professional practices (both at an individual and interpersonal level) and on the learning strategies of organizational contexts (whether public or private) (Henry, Mark 2003; Kirkhart 2000). Likewise, neglected seems to be the reflection on the influence of advocacy actions aimed at supporting the promotion of an “evaluation culture”, including the training activities of evaluators, too often oriented towards acquiring specialized technical skills and hyper-sectoral competencies. Against this backdrop, the session aims to stimulate debate and interdisciplinary comparison on the influence of evaluation on professional practices, both internal and external to public administrations, services, and organizational contexts, through the involvement of various actors such as social workers, service operators, policy makers, and expert evaluators, involved in various capacities in evaluation activities.
Contributi:
L'Isola che non c’è. Le donne nella sfida al cambiamento
Massimo Del Forno (Università degli Studi di Salerno)
Valutare per innovare? La valutazione nel Terzo Settore
Stefania Ferraro (Università di Napoli Suor Orsola Benincasa) Fabrizio Greco (Ispf-Cnr)
La valutazione e autovalutazione nella supervisione curricolare. L'esperienza empirica del del
Corso di Laurea Triennale in servizio sociale dell'Università di Sassari
Barbara Casula (Università di Sassari) Laura Pinna (Università di Sassari)
Connessioni Valutative. Un approccio riflessivo nei servizi sociali
Donatella Orioli (Comune di Rozzano) Eustachio Lapacciana (Comune di Matera)
La valutazione di impatto sociale di un servizio educativo rivolto a adulti in condizione di
vulnerabilità. Esiti e interrogativi rispetto alle pratiche professionali di équipe e alla governance
di progetto
Simona Nicolini
Participant observation and Evaluative Thinking: The Case of an Italian Software House
Francesco Amato (Università di Napoli Federico II)
I principi orientativi per l’accoglienza dei nuclei monoparentali migranti: esperienze di
valutazione da una ricerca-azione in Piemonte
Mattia Vitiello (CNR-IRPPS); Pier Paolo Inserra; Valentina Melchionda; Alberto Mossino;
Francesca Pia; Laura Ruggiero; Giulia Santagata; Martina Sabbadini;
La valutazione come pratica trasformativa che valorizza l’azione sociale
Giuseppina De Angelis (Associazione Italiana di Valutazione)
Una ricerca valutativa in un’area del Sud d’Italia: conoscere, apprendere e collaborare
Tiziana Tarsia (Università di Messina)