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Sessione 27 - Sine qua non. Princìpi, pratiche, esiti della condizionalità

Coordinatori / Coordinatrici di sessione: Sandro Busso (Università degli Studi di Torino), Eugenio Graziano (Università degli Studi di Torino), Costanza Guazzo (Università degli Studi di Milano), Daniela Leonardi (Università degli Studi di Torino), Antonella Meo (Università degli Studi di Torino)


Abstract:
La sessione intende promuovere una riflessione sulla condizionalità, intesa non solo come strumento di policy, bensì come vero e proprio paradigma dell’azione pubblica, che regola le interazioni tra attori individuali e collettivi, in condizione di asimmetria di risorse e potere. Secondo il principio della condizionalità, l’accesso a una risorsa è subordinato alla disponibilità, da parte del beneficiario, ad attuare determinati comportamenti e corsi di azione attraverso incentivi positivi, sanzioni, pressioni.


La condizionalità è intesa, quindi, sia come principio generale di responsabilizzazione sia come strumento disciplinante. Queste due declinazioni si esplicano in modi e contesti diversi e possono essere osservati su differenti scale: gli stessi stati nazionali, come nel caso del Pnrr, sono soggetti a forme di valutazione e al rispetto di parametri che vincolano l’ottenimento dei fondi necessari a sviluppare specifici programmi.


La condizionalità può essere anche uno strumento interno alle policies sviluppate dai vari livelli di governo, con ricadute importanti rispetto a who gets what, innestandosi come logica nei mandati professionali, per esempio, di chi opera nei vari comparti del sistema di welfare, dalla sanità al servizio sociale. Rappresenta, infine, un ingrediente delle relazioni fra operatori e beneficiari di politiche di welfare in una continua negoziazione di pratiche e di significati.
I processi innescati contribuiscono a determinare gli esiti degli interventi, cristallizzare ruoli e riprodurre identità sociali a seconda dei contesti e degli attori in gioco. La condizionalità è considerata più o meno moralmente giustificata in alcuni casi, utile ed efficace in altri, generatrice di effetti ed esiti inattesi e indesiderati in altri ancora.

 

Accepted paper:

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