Sessione 6 - Catastrofi e processi innovativi di resilienza dei Servizi Sociali, del Privato sociale, delle Università
Coordinatori/coordinatrici di sessione: Ignazia Bartholini (Università di Palermo)
Descrizione
La pandemia ha fatto sì che l’imprevisto foriero di catastrofe si spostasse da un indefinito immaginario collettivo alla consapevolezza del rischio come condizione onnipresente del sistema-mondo. Le risposte fornite dalle istituzioni sul piano della policy e i riadattamenti dei servizi su quello delle politiche sociali, possono realizzare condizioni che favoriscono o, al contrario, contrastano l’insorgere di nuove criticità.
La capacità di rispondere agli eventi catastrofici implica quindi il saper riconoscere gli elementi che possono aggravare condizioni di disagio e di povertà della popolazione più vulnerabile, contribuendo all’attivazione processi di resilienza collettiva e interazione dinamica anche in situazioni in cui la scarsità delle risorse sembrerebbe precluderle (Bertin, Niero 2012; Bosio et al., 2018). Preliminari ad ogni processo di empowerment sono quindi gli “atti di cittadinanza” (Bartholini 2021), che attraversano e ancorano l’universalità dei diritti umani al riconoscimento dei bisogni e delle emergenze di coloro che sono investiti maggiormente dalle catastrofi.
Questa sessione intende intercettare contributi che evidenzino come i Servizi sociali, gli Enti di terzo settore e, non ultime, le Università abbiano attivato forme innovative di resilienza e interazione dinamica, là dove la vulnerabilità situazionale e di contesto di taluni gruppi sociali appariva più marcata. Il che ha orientato per un verso alla progettazione, come forma propria di resilienza pianificata, attingendo alle opportunità offerte dalla Comunità europea e, dall’altro, ha favorito l’individuazione di attività collaborative e risposte adattative ad eventi complessi sul piano locale.